Expecto Patronum
𝙀𝙭𝙥𝙚𝙘𝙩𝙤 𝙋𝙖𝙩𝙧𝙤𝙣𝙪𝙢 è il progetto realizzato dall’artista
Fargo assieme agli studenti di Isforcoop – Sede di Genova e a cura dell’associazione Linkinart. Un percorso laboratoriale che si basa sui principi di co-progettazione, sperimentazione e nuova percezione degli spazi attraverso l’arte: una serie di attività in aula hanno infatti coinvolto i ragazzi nel processo produttivo di un intervento di wall painting, conducendoli alla definizione di un perimetro espressivo.
Il percorso ha previsto la realizzazione di una mostra presso la Lazzaro Gallery di Genova, a cura di Emanuela Caronti e Giulia Giglio per Linkinart. I materiali in mostra – disegni, cartamodelli, collage, foto e video – narrano tutte le fasi di questo percorso fantastico.
L’esperienza si muove all’interno della pratica dell’arte relazionale e mira a scardinare i rapporti tradizionali tra artista e pubblico, sviluppando in particolare un contesto comunicativo nel quale tutte le persone coinvolte – artista, studenti, insegnanti e curatori - si sono messi a disposizione gli uni degli altri attraverso la pratica artistica: il processo creativo diviene così un vero e proprio strumento di comunicazione e di potente connessione, non solo a livello dialettico ma soprattutto emozionale. Un metodo basato sull’esperienza attiva, dove “l’opera d’arte rappresenta un interstizio sociale[...], uno spazio di relazioni umane che suggerisce altre possibilità di scambio” (N. Bourriaud).
Analogamente le carte esposte nascono da un gioco di scambio di ruoli tra i ragazzi e Fargo, alla ricerca della creatività collettiva, dove tutti diventano autori. Mentre il titolo del progetto e della mostra è stato scelto grazie allo sketch book di una ragazza che ha partecipato al workshop - anch’esso esposto in sala - sul quale era ben visibile la scritta Expecto Patronum, proprio in copertina. Come nell’incantesimo della saga di Harry Potter, che evoca una forza protettrice dalle sembianze animali-naturali catalizzando alcuni ricordi felici del mago evocatore, l’energia positiva scaturita dalla partecipazione al progetto ha condotto alla realizzazione dei lavori.
Dove il primo intervento murale all'ingresso della sede di Isforcoop, co-prodotto dall’artista e dagli studenti, ha rappresentato un’anticipazione, un dettaglio, del successivo pilone. Un’unica opera, realizzata in due luoghi diversi della città, quale connessione tra progetti differenti e apparentemente lontani, che grazie al linguaggio dell’arte diventano filo diretto tra interno ed esterno. Un espediente per trasmettere la realtà formativa fuori dai canonici luoghi a essa deputati e innescare negli studenti un sentimento di appartenenza e orgoglio nei confronti dell’opera, che diviene così una piccola porzione del loro mondo esposta nel cuore della città.
Gennaio-Luglio 2022
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